Ancora un Incendio, Ancora un Rider a Rischio: Basta Inazione!
Ancora una volta, nel cuore della notte torinese, la fragilità della vita dei rider si scontra con la dura realtà di un sistema che troppo spesso li ignora. Erano circa le 2:00 del mattino del 18 aprile 2025 quando le sirene hanno squarciato il silenzio, accorrendo su un nuovo incendio divampato nell'abitazione di alcuni di questi lavoratori instancabili.
La dinamica, purtroppo, è un copione già visto, un tragico déjà-vu che questo blog ha denunciato più volte: case fatiscenti, spesso l'unica opzione abitativa per chi ha salari bassi e contratti precari, e mezzi di trasporto non omologati, vere e proprie bombe a orologeria che mettono a rischio l'incolumità di chi li guida e di chi gli sta intorno.
Ancora una volta, un cortocircuito, innescato con ogni probabilità da un mezzo di fortuna non a norma, ha rischiato di trasformare una notte come tante in una tragedia immane. E ancora una volta, torna prepotente la rabbia e l'amarezza per le mancate risposte, per il muro di gomma eretto dalle applicazioni di delivery, sorde alle ripetute segnalazioni sui rischi derivanti dall'utilizzo di mezzi inadeguati. Un'autonomia sbandierata, ma di fatto etero-organizzata quando si tratta di far correre i rider senza fornire loro gli strumenti di lavoro in sicurezza.
Ma il silenzio assordante non arriva solo dalle piattaforme. Anche le istituzioni, a livello locale e nazionale, sembrano voltare le spalle a un'emergenza abitativa che non fa che peggiorare. Lasciare interi palazzi vuoti e cadenti significa alimentare un mercato nero di "capi casa" e palazzinari senza scrupoli, che speculano sulla disperazione di chi non ha alternative abitative dignitose. E in questo limbo di precarietà e abbandono, i rider, spesso immigrati o giovani alle prime esperienze lavorative, diventano le vittime più vulnerabili.
Fino a quando dovremo assistere a queste scene? Fino a quando la vita di un rider varrà meno del profitto di un'applicazione o dell'immobilismo di chi dovrebbe garantire la sicurezza e il benessere di tutti?
Questo blog continuerà a dare voce a chi non ne ha, a denunciare l'indifferenza e a chiedere a gran voce un cambio di rotta. Non possiamo più tollerare che lo strumento di lavoro si trasformi in un pericolo mortale e che la mancanza di una politica abitativa seria condanni le persone a vivere in condizioni indegne e rischiose.
È ora di dire basta. È ora che le parole si trasformino in azioni concrete, per la sicurezza dei rider e per il diritto di tutti a una casa sicura
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