Google Maps e le App di Delivery: Un Algoritmo che Mette a Rischio i Rider
Noi rider siamo il motore delle app di delivery, ma spesso ci troviamo a lavorare in condizioni che mettono a rischio la nostra sicurezza e il nostro portafoglio. Un problema centrale è l'eccessiva dipendenza delle app da Google Maps, un algoritmo che, sebbene utile, presenta gravi lacune quando applicato al contesto specifico delle consegne in bicicletta o scooter nelle nostre città.
Le Criticità di Google Maps:
Mancanza di aggiornamenti in tempo reale: Google Maps spesso non tiene conto dei cambi di viabilità, come strade chiuse per lavori o deviazioni improvvise. Questo ci costringe a percorsi più lunghi e pericolosi.
Condizioni notturne ignorate: L'algoritmo non considera le variabili notte/giorno, indirizzandoci su strade scarsamente illuminate, aumentando il rischio di incidenti.
Traffico non considerato: Google Maps non sempre riflette l'affluenza del traffico in tempo reale, portandoci a scegliere percorsi congestionati e allungando i tempi di consegna.
Il Problema del Rimborso Chilometrico:
Le app di delivery si appellano alla nostra "libertà" di scegliere il percorso, ma poi ci penalizzano se i tempi di consegna, calcolati da Google Maps, non vengono rispettati. Ancora più grave è la questione del rimborso chilometrico, spesso irrisorio e calcolato solo per il tragitto di consegna, Questo significa che lavoriamo "gratis" per una parte significativa del nostro tempo.
Un Esempio Concreto:
Pensate che con il rimborso attuale, dobbiamo percorrere 120 km per ammortizzare il costo di una semplice camera d'aria per la nostra bicicletta. Una situazione inaccettabile.
Cosa Chiediamo:
Maggiore trasparenza: Vogliamo sapere come le app calcolano i tempi di consegna e come i dati di Google Maps influenzano questi calcoli.
Rimborsi equi: Chiediamo un rimborso chilometrico adeguato, che copra tutti i nostri costi, inclusi i tragitti iniziali e finali.
Sicurezza: Le app devono tenere conto delle reali condizioni delle strade e fornire percorsi sicuri, soprattutto di notte.
Ascolto: Le app devono ascoltare le nostre segnalazioni e i nostri feedback, tenendo conto della nostra esperienza sul campo.
Conclusione:
Non siamo semplici "fattorini", ma lavoratori che meritano rispetto e condizioni di lavoro dignitose. Continueremo a far sentire la nostra voce per ottenere un sistema più giusto ed equo.
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