Rider: Eroi della Pandemia, Vittime dell'Abuso Post-Covid
Ricordo ancora vividamente i giorni bui della pandemia. Noi rider eravamo un'anomalia, gli unici a poter solcare le strade deserte, paradossalmente etichettati come "super untori" pur essendo privi di qualsiasi protezione fornita dalle aziende per cui lavoravamo. In quel caos surreale, le consegne si trasformarono in un'odissea di richieste bizzarre.
Mai dimenticherò quell'ordine: un completino intimo da donna, ritirato nella lussuosa via Garibaldi e consegnato nella periferica e anonima corso Vercelli. Non era un caso isolato. Eravamo i nuovi factotum, incaricati di comprare pacchetti di sigarette a prezzi gonfiati, di trasportare mazzi di chiavi solitari. La pandemia aveva distorto il concetto stesso di "consegna a domicilio".
Le multinazionali del delivery, pur ammantandosi di un'apparente familiarità chiamandoci per nome, fiutarono subito l'affare in questo "mal costume" che si stava creando. I guadagni parlavano chiaro. Con la fine dell'emergenza sanitaria, le app estesero i loro tentacoli ai supermercati, proliferando in nuove piattaforme specializzate nella spesa online, molte delle quali ebbero vita breve.
Ma con la crescita del business, emerse un'altra piaga: l'inconsapevolezza (o forse la malafede) di alcuni consumatori. Persone che, ignorando la natura del nostro lavoro – spesso svolto in sella a biciclette o scooter – continuavano a commissionare il trasporto degli oggetti più impensabili. Fino ad arrivare all'assurdo di dover caricare uno stendibiancheria sulle nostre fragili due ruote.
Le nostre segnalazioni alle piattaforme di delivery cadono nel vuoto. La risposta è sempre la stessa: la responsabilità è del negoziante, esistono protocolli sul peso massimo trasportabile. Ma la verità è che nessuno si preoccupa realmente di cosa finisca nei nostri zaini. La politica è chiara: incassare la commissione e poi "vediamo come va a finire".
È un appello accorato quello che rivolgiamo ai clienti: siate più consapevoli quando utilizzate queste applicazioni. Dietro ogni ordine c'è un essere umano, spesso precario, che si muove nel traffico con mezzi di trasporto non adatti a carichi eccessivi o ingombranti. Un po' di attenzione da parte vostra può fare una grande differenza per la nostra sicurezza e dignità lavorativa.
Quando il delivery diventa mal costume
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