Rider Oggi, Pony Express Ieri: La Storia (In)Segna Qualcosa?


  •  1980

  • 2025


Assistiamo a una narrazione costante: le criticità del lavoro del rider vengono liquidate come inevitabili scorie di una "nuova realtà". Quasi che il progresso tecnologico avesse il potere di cancellare una lezione fondamentale: la storia, con le sue dinamiche di potere e sfruttamento, tende a ripetersi, mutando solo la sua superficie.
E in effetti, grattando via la vernice "innovativa", ciò che emerge non è inedito. Si tratta di un'evoluzione dello sfruttamento, resa possibile anche, come abbiamo più volte analizzato, da un cambiamento nella composizione di chi si trova a svolgere queste mansioni. Nuovi protagonisti, forse con meno strumenti di tutela pregressi, ma la dinamica di fondo resta la stessa.
Colpisce, in questo scenario, il silenzio assordante delle campagne elettorali. Anni di battaglie condotte da chi, prima, veniva chiamato con un termine che oggi suona quasi anacronistico: Pony Express. Un'espressione che, nel contesto italiano, non evoca le leggendarie staffette a cavallo del West americano, ma piuttosto l'immagine più nostrana di corrieri agili su due ruote, che a partire dagli anni '80 hanno iniziato a popolare le nostre città, portando con sé nuove forme di lavoro e le prime, inevitabili, discussioni sul loro inquadramento legale.
Quei "Pony Express" italiani, pionieri di una logistica urbana in evoluzione, hanno tracciato un solco di rivendicazioni e lotte per il riconoscimento dei propri diritti. Un percorso che sembra sbiadire di fronte al mantra della "nuova realtà", un'espressione che rischia di diventare un comodo paravento per perpetuare condizioni di lavoro precarie e scarsamente tutelate.
Dovremmo forse fermarci un attimo e riflettere. La tecnologia avanza, indubbiamente, ma i principi di giustizia sociale e di dignità del lavoro dovrebbero rimanere pilastri immutabili. Riscoprire la storia di chi ci ha preceduto, di quei "Pony Express" che hanno lottato per i propri diritti, potrebbe fornirci gli strumenti per interpretare criticamente il presente e costruire un futuro del lavoro più equo per tutti, rider inclusi.


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