La Verità Scomoda Dietro le Consegne: Non Siamo Invisibili!

Casco:Decathlon 15,99

Giacca pioggia:Decathlon 19,99

Pantalone anti pioggia: Decathlon 24,99

Totale al pubblico privato 60,97


Siamo stanchi di essere considerati numeri, pedine sacrificabili in un gioco al ribasso. Non ci piace fare i conti dei servi , ma i fatti parlano chiaro: quando Glovo investe 85 euro per reclutare un nuovo rider, la favola della piattaforma che non ha risorse per la nostra sicurezza va in mille pezzi.

Vediamo la realtà ogni giorno, nelle strade trafficate e sotto la pioggia battente:

Rider costretti a coprirsi con mezzi di fortuna: Un'immagine umiliante che grida vendetta. Indumenti fragili, inadeguati, che ci trasformano in figure ridicole agli occhi dei passanti, ma che per noi rappresentano l'unica barriera tra il lavoro e la malattia.

Zaini logori e maleodoranti: I nostri zaini, compagni fedeli di ogni consegna, sono spesso luridi, strappati e mai sostituiti. Portano con sé il peso del lavoro, ma anche lo stigma di essere strumenti trascurati, simbolo di una professione sottovalutata.

DPI distribuiti una volta e dimenticati: I Dispositivi di Protezione Individuale? Un miraggio. Consegnati forse all'inizio, ma mai più rinnovati o controllati. Guanti, giubbotti catarifrangenti, caschi… oggetti essenziali per la nostra incolumità, ma che diventano un ricordo sbiadito nel tempo.

Immaginate se le app ci dessero davvero voce. Non solo faremmo risparmiare a queste aziende quei miseri 24,03 euro "investiti" nell'ennesimo reclutamento, ma soprattutto avremmo il potere di decidere e di avere a disposizione mezzi di protezione dignitosi e adeguati.

Conosciamo il nostro lavoro meglio di chiunque altro. Sappiamo quali sono le reali esigenze di sicurezza, quali materiali sono più resistenti, quali soluzioni sono davvero efficaci per affrontare le diverse sfide della strada.

È ora di dire basta a questa ipocrisia. Non siamo automi, siamo lavoratori che meritano rispetto e dignità. Chiediamo con forza:

Investimenti seri nella nostra sicurezza: Fornitura regolare e adeguata di DPI di qualità.

Rinnovamento e manutenzione degli strumenti di lavoro: Zaini sicuri, puliti e funzionali.

Un dialogo costruttivo con le piattaforme: Vogliamo essere ascoltati e coinvolti nelle decisioni che riguardano la nostra salute e la nostra sicurezza.

La narrazione del "non possiamo permettercelo" non regge più di fronte agli investimenti milionari nel marketing e nel reclutamento. La nostra sicurezza vale più di 85 euro per un nuovo rider.


Sicurezza Stradale: Un Impegno a Doppio Senso per i Rider

Certo, possiamo aprire un dibattito sull'importanza della coscienza individuale del rider nell'utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) forniti. È innegabile che la responsabilità personale giochi un ruolo cruciale. Un casco lasciato a casa, un giubbotto catarifrangente dimenticato, sono scelte che mettono a rischio la nostra incolumità.

Tuttavia, ridurre la questione della sicurezza stradale dei rider alla sola responsabilità individuale è un'analisi incompleta e, a nostro avviso, fuorviante. Ribadiamo con forza un concetto fondamentale: se le aziende investono energie e risorse significative nelle campagne di reclutamento, lo stesso impegno dovrebbe essere profuso nella verifica e nella garanzia che ogni rider in servizio sia dotato e utilizzi correttamente i dispositivi di sicurezza.

Non si tratta solo di "fornire" i DPI una tantum. La sicurezza è un processo continuo che richiede:

Verifiche regolari: Proprio come si controlla l'idoneità di un veicolo o la validità di una patente, dovrebbe esistere un sistema di controllo per assicurarsi che ogni rider inizi il proprio turno con DPI in buono stato e indossati correttamente.

Sensibilizzazione costante: Oltre alla fornitura iniziale, è necessario un impegno continuo nella sensibilizzazione sull'importanza dei DPI, attraverso campagne informative, tutorial e promemoria periodici.

Sanzioni (ragionate e proporzionate): In caso di mancato utilizzo reiterato dei DPI, potrebbero essere previste misure disciplinari, non con l'obiettivo di punire, ma di tutelare la sicurezza del singolo e della comunità dei rider.

Esempio aziendale: L'azienda stessa deve farsi promotrice della sicurezza, mostrando un impegno concreto e tangibile verso la protezione dei propri collaboratori.

È una questione di priorità. Se un'azienda investe ingenti somme per attrarre nuovi rider, dimostra di comprendere l'importanza della forza lavoro per il proprio business. Allo stesso modo, dovrebbe riconoscere che la sicurezza di quella forza lavoro è un investimento altrettanto cruciale, non solo per l'incolumità dei singoli, ma anche per la propria immagine e responsabilità sociale.

Non possiamo accettare che la sicurezza dei rider sia lasciata al solo buon senso individuale, soprattutto in un contesto lavorativo spesso frenetico e pressante. L'azienda ha il dovere di creare un ambiente di lavoro sicuro e di mettere in atto tutti gli strumenti necessari per garantire che le norme di sicurezza vengano rispettate.

In conclusione, la coscienza del rider è importante, ma non può e non deve essere l'unico pilastro della sicurezza stradale nel food delivery. Un impegno congiunto, che veda le aziende in prima linea nella verifica e nella promozione dell'uso dei DPI, è fondamentale per tutelare la vita e la salute di chi ogni giorno porta avanti questo servizio essenziale.


Commenti