La Beffa Finale: "Autonomi" con la Spada di Damocle del Licenziamento!


Ora le piattaforme digitali hanno superato ogni limite: usano le lettere di contestazione, strumenti tipici del lavoro subordinato, per sbarazzarsi dei rider "scomodi" e, di fatto, licenziarli! La loro "visione contorta"? No, è una strategia diabolica e chiarissima per epurare i rider più esperti e costosi, aprendo la strada a nuove reclute disperate e silenziose.

L'Assurdo Paradosso: Autonomi... Sotto Procedimento Disciplinare!

Siamo "autonomi", ci ripetono. Ma se un dipendente commette un'infrazione, riceve una lettera di contestazione. E indovinate cosa succede a noi, "liberi professionisti", quando non ci allineiamo ai loro comandi? Riceviamo la stessa identica lettera! Ci contestano ritardi (spesso causati da loro stessi con ordini mal gestiti), mancate consegne (a volte per problemi tecnici dell'app!), o presunte "violazioni" di regole che cambiano di giorno in giorno senza alcuna trasparenza.

E qual è l'esito di queste "contestazioni" a dei presunti autonomi? Non certo un chiarimento o un tentativo di migliorare la collaborazione. No! Queste lettere sono il preludio al nostro "declassamento" nell'algoritmo, alla riduzione drastica degli ordini, fino alla vera e propria "disattivazione" dell'account. In parole povere: LICENZIAMENTO! Un licenziamento mascherato da interruzione di un "rapporto di collaborazione" che di collaborativo non ha mai avuto nulla.

La Perfetta Truffa: Sfruttamento Senza Scrupoli e Zero Responsabilità

Le piattaforme hanno trovato il modo perfetto per sfruttare i lavoratori come dipendenti, esercitando un controllo totale, ma scaricando su di noi ogni rischio e ogni costo. E quando un rider diventa troppo "ingombrante" – perché conosce i propri diritti, perché chiede condizioni migliori, o semplicemente perché è "vecchio" e magari meno disposto a turni massacranti – ecco che arriva la lettera di contestazione, la scusa perfetta per metterlo alla porta senza pagare un euro di liquidazione o preavviso.

La Sostituzione Come Sistema: Nuovi Rider, Stesse Catene

La logica è perversa ma limpida: rimpiazzare i rider con esperienza con volti nuovi, spesso immigrati o giovani in cerca di un'opportunità disperata, disposti ad accettare condizioni di lavoro ancora peggiori. Un ricambio continuo che garantisce alle piattaforme una forza lavoro sempre fresca, ricattabile e inconsapevole dei propri diritti.

Questo NON È il Futuro del Lavoro, È il Ritorno al Feudalesimo Digitale!

Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a questa ingiustizia! Questa non è innovazione, è sopraffazione legalizzata! Stanno calpestando la nostra dignità, sfruttando la nostra necessità e prendendosi gioco delle leggi sul lavoro.


Riscontriamo un'ulteriore falla: i lavoratori SUBORDINATI trattati come autonomi, soprattutto in caso di maltempo, ricevono dalle applicazioni l'indicazione che, se non ci sentiano sicuri, possiamo interrompere il turno perdendo però il salario, in contrasto con il D.Lgs. 81/08

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