Deliveroo: Cambia il Padrone, Restano le Discriminazioni (Ancora una volta)
Ancora una volta, siamo qui a denunciare una realtà inaccettabile. Nonostante il cambio di proprietà di Deliveroo, le problematiche fondamentali che affliggono i rider sembrano rimanere invariate. E, tra queste, spicca in modo preoccupante la discriminazione sistemica nei confronti dei rider extracomunitari.
Riceviamo continue segnalazioni di difficoltà, quando non veri e propri blocchi, nel processo di caricamento della ricevuta di permesso di soggiorno. Ma il problema non finisce qui. Ancora più grave è la discriminazione che si manifesta una volta che la ricevuta viene caricata.
Ci troviamo di fronte a una chiara violazione dell'Articolo 5 del Testo Unico sull'Immigrazione (D.Lgs. 286/98). Questa norma stabilisce che il permesso di soggiorno, inclusa la ricevuta che ne attesta la richiesta o il rinnovo, è un documento valido ai fini della permanenza e del lavoro nel territorio italiano. Eppure, per i nostri colleghi rider, questa validità sembra essere spesso ignorata, portando a incomprensioni, sospensioni o, nella peggiore delle ipotesi, alla non accettazione della documentazione.
Per rispettare la privacy del singolo, abbiamo scelto di omettere nomi e fotografie del rider che ha subito l'ultimo episodio di questa ingiustizia. Ma la realtà che si cela dietro questi casi la conosciamo fin troppo bene.
Non possiamo accettare che le "anomalie legali" o le presunte lacune normative vengano sfruttate per perpetuare forme di sfruttamento e per regolamentare in modo arbitrario la vita e il lavoro di persone che contribuiscono in modo essenziale alla nostra economia.
Questa situazione non è più tollerabile. Chiediamo a Deliveroo, e a tutte le piattaforme di delivery, di:
Rispettare pienamente l'Articolo 5 del Testo Unico sull'Immigrazione. La ricevuta di permesso di soggiorno è un documento valido e deve essere trattata come tale.
Garantire un processo di caricamento e verifica dei documenti trasparente, efficiente e non discriminatorio.
Fornire formazione adeguata al proprio personale per assicurare la corretta interpretazione e applicazione delle leggi sull'immigrazione.
Porre fine a ogni forma di discriminazione basata sulla nazionalità o sullo status di extracomunitario.
I rider, a prescindere dalla loro provenienza, sono lavoratori che meritano rispetto, dignità e parità di trattamento. Non permetteremo che vengano sfruttate zone d'ombra o complessità burocratiche per calpestare i loro diritti.
È tempo che le piattaforme si assumano le proprie responsabilità e agiscano con integrità e giustizia.
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